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La nostra guida completa sul VPS vi aiuterà a scoprire tutte le potenzialità del virtual private server. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Abbiamo già affrontato in passato l’argomento ‘Virtual private server’ qui. Torniamo oggi a parlarne in seguito alle vostre richieste. Molti di voi ci hanno scritto in privato, chiedendoci ulteriori informazioni riguardo il funzionamento del VPS e delle sue potenzialità.
Era una domanda molto gettonata. Per questo abbiamo deciso che, oltre a rispondervi in maniera quanto più esaustiva possibile uno per uno, sarebbe stato utile per tutti voi scrivere un articolo più approfondito in materia. Perciò, mettetevi comodi, e godetevi il pezzo. Ecco a voi.
Prima di tutto, facciamo un piccolo recap laddove ci eravamo lasciati l’ultima volta. Rispetto alla diffusione del suo utilizzo, si stima che al giorno d’oggi e, contro ogni previsione, la connessione condivisa si sta diffondendo a macchia d’olio, imponendosi come scelta definitiva e consapevole al posto dei server dedicati.
Non c’è da stupirsi, infatti, se sarà lo stesso provider a proporne l’utilizzo. Vediamo insieme perché.
Possiamo davvero definire il Virtual private server come una tipologia un po’ ‘ibrida’ di server, in quanto si tratta di un server connesso alla rete e condiviso con altri utenti. Ciò permette una condivisione fra più computer dotati di OS (sistemi operativi) che restano completamente autonomi e indipendenti gli uni dagli altri.
Anche se parliamo di un server a tutti gli effetti condiviso, le funzionalità specifiche di uno dedicato restano invariate, e il singolo host quasi non si accorgerà di star condividendo il server con altri utenti. Non vi sono alcune difficoltà o ostacoli nel suo utilizzo.
Benché si tratti di un server condiviso, ogni utente connesso al sistema lo utilizza come fosse ‘singolo’. Infatti, gli utenti hanno una propria RAM, il proprio CPU (central processing unit) e così via.
Ciò è garantito dall’hypervisor, ovvero il software che gestisce le risorse a disposizione fra gli host e l’hardware cui sono collegati i VPS. Ciascuna componente di spazio è suddivisa in equa misura fra gli host.
Sono garantiti anche i permessi root, perciò ad ogni utente è offerta la possibilità di intervenire sulla radice del sistema operativo scaricando ogni applicazione supportata.
Non potevamo scrivere una guida completa sul vps senza nominare i suoi vantaggi. Sicuramente, fra i benefits maggiori di utilizzare il VPS rientra a pieno titolo:
Quest’indipendenza nella condivisione è possibile grazie al sistema di incapsulamento, per cui ogni strato del server si mantiene autonomo pur condividendo molteplici funzioni.
Inoltre, nel caso in cui qualche host decidesse per tutta una serie di motivazioni, non connettersi al server, un altro grande vantaggio del VPS è:
L’hypervisor è programmato, infatti, per non disperdere le risorse rimanenti. Ciò significa che se un host decide di disconnettersi, le sue ‘energie’ vengono comunque utilizzate, ridistribuite fra gli altri host.
Ad un prezzo di gran lunga minore rispetto ad un server dedicato, il VPS offre comunque un sistema configurabile, ma soprattutto backup automatici in caso di problemi di connessione.
A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di non aver fatto in tempo a salvare il proprio lavoro prima che la connessione saltasse, perdendo così tutto.
Il virtual private server supporta tutti i sistemi operativi, anche se la maggio parte delle persone tende a preferire Unix, in quanto lascia libero molto spazio in RAM a casa dell’assenza d’interfaccia grafica. E anche se Unix pare sia destinato lentamente a morire.
In ogni caso, questo server condiviso è raggiungibile anche tramite console, HTTP, ssh, FTP, telnet. Ciascun utente connesso al server può ravviare il sistema in maniera totalmente indipendente.
Elencati i benefits di scegliere un VPS, non possiamo esimerci dal fare un piccolo cenno riguardo i suoi ‘svantaggi’, se così vogliamo chiamarli. Infatti, piuttosto che di svantaggi, forse sarebbe più opportuno parlare di gradi di utilizzo in base alla dimestichezza che ciascun utente ha nella gestione e nell’amministrazione di un server.
L’utente, infatti, che non ha mai messo mano al lato server, potrebbe incontrare maggiori difficoltà. E prima di concentrasi sul VPS, sarebbe consigliabile prendesse più familiarità con sistemi meno complessi.
D’altra parte, per chi, invece, ha già raggiunto un certo grado di dimestichezza nell’uso di server, il VPS può tornare estremamente utile sia per una questione di qualità del servizio in sé che di tornaconto economico.
Per quest’ultima tipologia di utenti, non si tratta solo di convenienza economica, poiché la scelta si concentra prevalentemente nel grado di autonomia ricercata. Maggior indipendenza si vorrà, e parliamo di poter mettere mano direttamente sull’hardware. Per esempio, o comunque avere qualsivoglia tipologia di personalizzazione, maggiori potrebbero essere i costi (pur restando nell’ambito della convenienza di un server condiviso).
Rientra, infatti, nel servizio la scalabilità del piano tariffario, per cui ad ogni implementazione che si vuole aggiungere strada facendo può essere applicata una fee, ma resta pur sempre una scelta e soprattutto una possibilità di semplice implementazione.
Ecco perché sono prevalentemente le PMI a scegliere il servizio di virtual private server, perché costituisce una scelta smart in ottica di ottimizzazione non solo i costi, ma anche gestionale, laddove un upgrade è estremamente semplice e veloce.
La nostra guida nel fantastico mondo dei server virtuali non vuole scoraggiarvi nel loro utilizzo, ma solo spiegarvi come funziona e aiutarvi nella scelta consapevole in base alle necessità di ciascun utente.
Perciò, tirando un po’ le somme, riallacciamoci a quanto detto nel paragrafo precedente, riguardo il grado di conoscenza e gestione di un server.
Good news per cui non si sentisse a proprio agio con i VPS, perché soprattutto per ciò che riguarda la gestione di siti aziendali di medie dimensioni, oppure blog, l’hosting condiviso va benissimo.
In casi del genere, infatti, non è necessario andarsi a impelagare con programmi complessi. Il nostro consiglio è di preferire un hosting condiviso che risulterà sicuramente più intuitivo e con un buon grado di sicurezza dei dati.
Non a caso, questo genere di servizio hosting, è utilizzato prevalentemente da PMI che si trovano a fare i conti con blog non particolarmente trafficati, per cui non è richiesta una grande quantità di spazio per la RAM o nel disco rigido, e la condivisione fra gli utenti può tranquillamente scorrere.
In commercio esisto moltissime aziende che offrono servizi di hosting condiviso, e con diversi piani tariffari. Il nostro consiglio è di non limitarsi esclusivamente al lato economico, ma di valutare soprattutto i servizi inclusi nel piano tariffario su cui si propende maggiormente.
SecurityHost, ad esempio, ha 4 pacchetti diversi per il servizio hosting, specifiche per le reali esigenze di ciascuna tipologia utente. Puoi guardarle qui e scegliere quella che fa più a caso tuo.
VPS guida completa giunge ora al termine, attendiamo i vostri commenti e suggerimenti per prossimi articoli!