Food e-commerce, un trend in crescita

Agli italiani piace mangiare, è un dato di fatto. Adoriamo qualsiasi cosa abbia a che fare con il cibo, dai programmi televisivi ai food e-commerce.

Dopo un trend iniziale che vedeva protagonisti della vendita online il reparto elettronica, adesso è il food che fa da padrone. Il colosso Amazon, insieme ad altri siti web permettono di fare la spesa da casa, con consegna inclusa. Tra questi spiccano i rivenditori di frutta e verdura online, che puntando a un target sempre più attento alla composizione del cibo, riesce a fare numeri da capogiro.

food e-commerce

Una delle tendenze più interessanti nel marketing alimentare è l’e-commerce. Con esso, si può ordinare qualsiasi cosa, dal take out agli articoli di drogheria e farseli consegnare direttamente a casa!
La comodità non è solo limitata a coloro che non vogliono pasti cucinati per le mani quando hanno fame – ci sono anche corsi di cucina o servizi di pianificazione dei pasti che consegnano anche ingredienti freschi in modo che le persone sappiano sempre cosa sta andando nel loro corpo (e quanto tutto sia delizioso).

Il biologico e il Km0 sono diventati sinonimo di garanzia e benessere.

Una constatazione semplice da fare, basta farsi un giro sul web. I dati confermano che il comparto food in Italia cresce oltre il 66% rispetto alle altre categorie merceologiche. Più che dare uno sguardo agli utenti finali, ovvero ai consumatori, il fatturato maggiore proviene dalla vendita B2B, ovvero Business To Business.

È un fatto noto che nell’industria alimentare, le vendite B2B rappresentano più del 50% del fatturato totale. Con una statistica così accattivante, non è difficile capire perché quest’area è stata presa di mira da molti marchi che vogliono che i loro prodotti siano venduti a prezzi ragionevoli con tempi di consegna rapidi e un eccellente servizio clienti.

Di conseguenza, il bisogno di lavoratori in questo settore aumenterà di 3 milioni di persone nei prossimi dieci anni!
Il Ministero del Lavoro italiano ha riferito che ci sono stati circa 11 milioni di posti di lavoro creati tra il 2009 e il 2016 con un tasso di crescita medio intorno al 2%. Tuttavia, quando si analizzano tutte le tipologie nei vari settori, diventa chiaro quanto sia stato cruciale avere dipendenti qualificati a bordo; dal momento che hanno rappresentato poco meno del 15% tra gli aumenti di occupazione totale durante questi 10 anni – traducendo in 300 mila nuove posizioni ogni anno.

Infatti sono i fornitori ad avvicinarsi ai ristoratori, o altre aziende, che trovano nel sito web una gestione più facile degli ordini e del rapporto con il cliente.

Per questo grandi aziende storiche fanno una scelta gestionale avanzata con l’e-commerce, mentre nuovi produttori che vogliono mettersi in mostra iniziano a farsi pubblicità proprio con il sito.

Dati e ricavi a confronto

All’interno della macro area food possiamo individuare, grazie alla ricerca condotta dalla School of Management del Politecnico di Milano e dal Consorzio del commercio elettronico Italiano ( Netcoom), dei segmenti più specifici:

  • il grocery alimentare: i prodotti da banco degli ipermercati (240 milioni di euro, in crescita del 57% rispetto al 2016);
  • l’enogastronomia: vino, birra, liquori e distillati vari (257 milioni di euro, +13% rispetto al 2016);;
  • la ristorazione: cibi già pronti e confezionati  (201 milioni di euro, +66% rispetto al 2016.

Un mercato che vale ben 240 milioni di euro, che rispetto al 2016 cresce del 57%.

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